Il mestiere del criminologo non è per niente facile. Nonostante la criminologia negli ultimi anni abbia smesso di essere una disciplina per pochi cultori e intorno ad essa si sia sviluppato un maggior interesse scientifico e mediatico, queste parole rimangono ancora valide e attuali.
Insegnando da un po’ di tempo questa materia, mi sono trovato spesso, specie durante i colloqui di selezione − indispensabili, a mio avviso − per l’accesso ai corsi di specializzazione post lauream, di fronte a studenti tanto affascinati dal mondo criminologico quanto confusi sulla concretezza del mestiere. Sanno perfettamente cosa voglia dire fare il medico o l’avvocato, sono informati sui vizi e le virtù di tali professioni mentre sul “mondo” della criminologia regna una certa confusione. Talvolta nel loro immaginario il criminologo è un sottile investigatore della psiche impegnato quotidianamente nella ricerca di pericolosi serial killer, altre volte un esperto di forensic science che passa da una scena del crimine ad un’altra, o ancora uno strettissimo e necessario collaboratore delle forze di polizia. Niente di tutto questo, per lo meno in Italia.
Quando la realtà si allontana dalla fantasia si trasforma allora in qualche cosa di profondamente diverso. Molto spesso la criminologia è utilizzata quale sapere aggiunto da chi un mestiere ce l’ha già. Molti criminologi sono psicologi, mentre altri sono funzionari presso le forze di polizia o frequentano le aule di giustizia, quali avvocati, periti, giudici ordinari o onorari presso i Tribunali di Sorveglianza o per i minorenni. Altri ancora lavorano come educatori presso strutture, comunità o centri di aiuto o supporto alle vittime.
Orbene, pur con formazioni diverse e in contesti professionali differenti, gli “attrezzi del mestiere” del criminologo sono gli stessi e certamente il colloquio e la perizia sono quelli più comuni e maggiormente utilizzati.
Per tale ragione ho scelto di costruire negli anni un corso di criminologia clinica con un taglio pratico e pragmatico al suo interno, restando sempre più persuaso che sono essenziali alla Criminologia dei preparati e validi operatori forensi in ambito criminologico. Una risorsa oramai necessaria al bieco riduttivismo storico circa il comportamento criminale e vittimologico. Essi possono accompagnare in Scienza e Coscienza l’intero iter di un fatto giudiziario: dalla notizia criminis all’esecuzione della pena; dalla reimmissione del reo nel contesto sociale al giudizio predittivo sulla capacità a delinquere di taluni individui.
Nota:
I Periti e gli Esperti Forensi, e quindi anche gli Esperti in Criminologia, esercitano la loro attività sia come consulenti tecnici e periti del Tribunale, sia come ausiliari della polizia giudiziaria o come consulenti nel settore privato.
Tali figure rientrano anche tra le professioni di cui alla legge 14 gennaio 2013, n. 4. e svolgono una “…attività volta alla prestazione di servizi o di opere a favore di terzi, esercitata abitualmente e prevalentemente mediante lavoro intellettuale, o comunque con il concorso di questo…” e “l’esercizio della professione è libero e fondato sull’autonomia, sulle competenze e sull’indipendenza di giudizio intellettuale e tecnica, nel rispetto dei principi di buona fede, dell’affidamento del pubblico e della clientela, della correttezza, dell’ampliamento e della specializzazione dell’offerta dei servizi, della responsabilità del professionista”.
Non sempre la formazione, specie nel settore della criminologia, attraverso corsi erogati sia da enti privati che pubblici, risulta essere realmente qualificante e tale da consentire una preparazione idonea allo svolgimento di detta attività, ed in ultimo, l’effettiva competenza.
Invero, attesa la complessità e la delicatezza dell’ambito professionale di cui si tratta, sarebbe auspicabile una valutazione già ex ante di ciascun candidato che intenda fare il mestiere del criminologo.
Il know how dei candidati, l’attitudine a svolgere tale attività di specializzazione professionale vengono valutati dall’Istituto Aliudcrimen in sede di colloqui di selezione per ciascun corso di criminologia. I colloqui di selezione costituiscono, dunque, già di per sé una garanzia di serietà per una formazione in criminologia altamente qualificante.
Bibliografia
Isabella Merzagora, Guido Travaini, Il Mestiere del Criminologo. Il colloquio e la perizia criminologica. Franco Angeli editore